Green Day at Wembley Arena, 17 Luglio 2002
“Signore e signori, prendete i vostri posti nella arena in quanto si
comincerà in cinque minuti. Per cortesia assicurarsi che non ci sia
alcol o fumo dentro all’ arena, e che tutte le catene e bracciali siano
tolti. Per ragioni di sicurezza non pogare o fare del Crowd Surfing.
Non sarà tollerato!”
Questo è uno dei tanti annunci della Wembley Arena che si perdono ( e
vengono ignorati) sotto le chiacchiere e i rumori. Questa notte è
all’ insegna di regole ridicole e uomini della security felici e potenti,
e non ci sono molte band in grado di vincere tutte queste seccature per
far si che ne valga la pena.
Per nostra fortuna questa notte vede i Green Day suonare uno dei più
grandi show dell’anno.
La loro ben documentata commedia on stage potrebbe cadere un pò sul
prevedibile ma chi se ne frega quando essa è così perfetta. C’è il
solito reclutamento di tre fan per suonare chitarra, basso e batteria,
Billie Joe che come un bambino biricchino corre sul palco con una
pistola ad acqua bagnando la sua “pregante” folla.
Ci sono anche dei perfetti effetti pirotecnici sul set e un suonatore di
tromba vestito non solo da pollo e da coniglio rosa ma anche
da “mariachi band” (?)
In tutto lo stadio si susseguono canzone dopo canzone di melodico punk che
esplode dagli amplificatori e obbliga tutti, anche gli uomini della
security, a sorridere.
E’ facile dimenticarsi quante chitarre schifose hanno avuto in dieci
anni insieme, e anche se ci sarebbe qualcosa da dire su come suonano le
loro migliori canzoni nella prima mezzora (‘Long View’, ‘Welcome To
Paradise’, ‘Brain Stew’ e
‘Hitchin’ A Ride’) è eccitante e rinfrescante sapere che canzoni
come “Basket Case”, “Kind for a day” e “Minority” devono ancora arrivare.